La fama del Barbiere
La fama gloriosa del Barbiere è il primo aspetto problematico di fronte al quale ci si trova quando si decide di affrontare la realizzazione musicale di questo capolavoro, specialmente da parte di un Conservatorio, ovvero di un’ Istituzione nella quale giovani musicisti imparano una professione. Per tutti loro, strumentisti e cantanti, si tratta di un debutto e devono offrire il frutto del proprio lavoro a spettatori che per larga parte hanno già conosciuto l’opera attraverso le rappresentazioni dei maggiori teatri o attraverso le incisioni discografiche di grandi cantanti, direttori e orchestre. Potrebbe quindi sembrare quanto meno un azzardo volersi confrontare con una fama così vasta. Forse il Barbiere, con tutte le difficoltà che la partitura comporta, è un punto d’arrivo, non un punto di partenza. Ma è proprio qui la sfida. Non si tratta naturalmente di voler competere con le grandi interpretazioni che da quasi due secoli si sono ininterrottamente succedute, quanto piuttosto di voler dimostrare come il genio di Rossini possa essere rivissuto, interiorizzato e ritrasmesso al pubblico anche da giovani debuttanti. E’ propria delle grandi opere dell’ingegno umano la capacità di ricrearsi continuamente, di dare sempre nuovo senso e godimento alla vita delle generazioni che si succedono. Il Barbiere è sicuramente uno di questi capolavori, e anche gli interpreti più esperti, che hanno affrontato più volte l’opera, così come gli ascoltatori che lo conoscono a menadito, potranno ritrovare, attraverso i giovani interpreti, lo stupore della prima volta. In questo senso il Barbiere può e deve essere sempre un punto di partenza per tutti.
La ricerca continua.
© Giuseppe Camerlingo