Insieme alla musica viaggia la lingua che la serve.
La superiorità della lingua italiana è incontestabile per tutta l’età del barocco e persino del classicismo. E tanto più difficile risulta detronizzare dalla loro posizione privilegiata i vari Metastasio, Goldoni, Da Ponte, quanto più intensa si fa in tutta Europa la presenza del linguaggio teatrale italiano e più calorosa l’accoglienza di quella moda negli ambienti letterari e filosofici.
Persino la terminologia tecnica musicale subisce l’assalto del lessico italiano: parole come “opera”, “libretto”, “soprano”, “cantata”, “sonata”, “concerto”, “sinfonia”, “adagio”, “allegro”, “crescendo”, “da capo”, “aria”, “solo” entrano nell’uso universale, contribuendo a cementare il mito di un primato italiano che è ben oltre i limiti della realtà.
Citazione rivisitata da “Sui sentieri della musica”,
di Alberto Basso – Luciano Berio,
a cura di Alberto Conforti,
Milano: Idealibri, 1985